Microbiota, vie respiratorie e influenza stagionale
Microbiota
Microbiota, vie respiratorie e influenza stagionale
Il microbiota può aiutarci contro il raffreddore? Sorprendentemente, o forse non così tanto per chi conosce l’argomento, sembrerebbe di sì.
Studi recenti hanno dimostrato che il nostro microbiota non è solo un alleato importante a livello gastrointestinale, ma un vero e proprio aiuto per tutto il nostro organismo, comprese le alte vie respiratorie e il tratto polmonare. Per questo motivo affrontare i rischi della stagione invernale, che siano semplici raffreddori o problemi più severi di infezioni delle vie respiratorie superiori o inferiori con un microbiota “in salute”, può essere decisivo per il nostro organismo.
Cos’è il microbiota e come fa a proteggerci?
Il microbiota intestinale
Normalmente quando si parla di microbiota si fa riferimento a quello intestinale. Conosciuto anche come “flora batterica”, il microbiota intestinale è composto da tanti microorganismi diversi che, in condizione fisiologica, sono tra loro in equilibrio con una predominanza di batteri benefici. Questo “stato di bilanciamento” viene chiamato eubiosi.
Il microbiota intestinale svolge per noi alcune funzioni fondamentali, come:
L’eliminazione delle sostanze tossiche
La sintesi di metaboliti (molecole utili al nostro organismo): ad esempio peptidi, acidi grassi a catena corta e vitamine
La flora batterica nell’intestino, infine, ha anche un ruolo attivo “nell’allenare” il nostro sistema immunitario a riconoscere e combattere gli agenti nocivi, tra cui i virus e i batteri patogeni.
Il microbiota umano
Il microbiota, tuttavia, non si limita a quello intestinale: esiste infatti anche un microbiota che ricopre le mucose della bocca e quelle del naso, un microbiota del tratto respiratorio e della pelle e anche un microbiota presente a livello vaginale e del sistema urinario.
Tutti questi microbioti sono in comunicazione e interdipendenza tra loro e insieme formano il cosiddetto microbiota umano, il grande insieme dei microorganismi con cui il nostro corpo convive in un rapporto di mutuo beneficio.
Il microbiota e le infezioni delle vie respiratorie
Il microbiota respiratorio
Il microbiota delle vie aeree è un nuovo territorio di studi incredibilmente promettente. Sappiamo che questo microbiota cambia a seconda dell’area in cui è localizzato:
Vie aeree superiori: Naso e bocca, il principale punto di ingresso dei batteri e virus.
Vie aeree inferiori: Trachea Bronchi Parenchima polmonare
In queste zone, la densità dei batteri da cui è composta la flora batterica dell’apparato respiratorio si modifica.
Non solo, analizzando il tessuto polmonare emergono differenze significative nella composizione del microbiota, in termini di specie batteriche presenti, rispetto agli altri tratti dell’apparato respiratorio. Questi cambiamenti sono probabilmente dovuti alla diversità degli ambienti biologici che compongono le vie respiratorie.
In qualunque caso, l’importanza del microbiota delle vie aeree è dimostrata dal fatto che, questo “micro-ecosistema”, è in grado di modulare gli esiti delle affezioni respiratorie.
Di seguito qualche esempio:
Negli adulti sani, il microbiota presente sulle mucose nasali è dominato da sei tipi di batteri, tra questi ricordiamo Moraxella, Staphylococcus, e Haemophilus. La modifica di questa composizione è un indice utilizzato come biomarcatore nella sinusite cronica;
Firmicutes e Actinobacteria sono batteri gram positivi che sembrano essere correlati, in modo inversamente proporzionale, alla presenza di asma che, quando presente, sembra invece essere collegata ad uno sbilanciamento della composizione microbica verso alti livelli di Bacteroidetes, Fusobacteria and Proteobacteria.
Come già riferito, è interessante sottolineare che il microbiota respiratorio e quello intestinale sono in collegamento tra loro: le infezioni respiratorie possono, infatti, alterare l’equilibrio intestinale.
Recentemente, a questo proposito, è stato notato che i pazienti con Covid-19 presentano:
Una minore diversità della microflora intestinale
Uno sbilanciamento verso un’abbondanza di generi patogeni come: Rothia e Streptococco
Questi generi sono normalmente associati a una maggiore predisposizione alle infezioni polmonari batteriche secondarie.
Uno scudo contro l’influenza stagionale
Presidiando le vie aeree, attraverso le quali facilmente entriamo in contatto con virus e batteri, il microbiota opera una prima azione protettiva nei confronti del nostro organismo.
La flora batterica però è in grado di mette in atto anche altre strategie, come:
La produzione di molecole antimicrobiche
La stimolazione del nostro sistema immunitario (soprattutto il microbiota intestinale) in modo da renderlo reattivo a eventuali attacchi di patogeni.
E quando ci ammaliamo?
In una situazione di disequilibrio (disbiosi), il microbiota non riesce a svolgere le sue azioni benefiche e protettive nel migliore dei modi.
Non è un caso che gli anziani, il cui microbiota tende ad alterarsi, siano più sensibili alle infezioni dell’apparato respiratorio, così come i fumatori che spesso hanno un organismo più vulnerabile alle infezioni: il fumo, infatti, è un noto fattore disbiotico (che promuove il disequilibrio della flora batterica).
Non possiamo, qui, non citare la nota azione degli antibiotici: moltissimi studi dimostrano come la terapia antibiotica, da assumere sempre sotto stretto controllo medico e che spesso risulta l’unica importante arma nel combattere e debellare le infezioni batteriche severe, abbia come effetto indesiderato la deplezione quali/quantitativa dei microbioti dell’organismo.
La repentina alterazione dell’equilibrio del microbico intestinale, a seguito dell’assunzione degli antibiotici, in molti casi può causare la diarrea. La diarrea associata all'uso di antibiotici (AAD) è un effetto collaterale comune che ha un’incidenza pari a circa il 40% dei casi, in tutte le fasce della popolazione. (rivista SIMG, feb. 2021)
Prevenire e curare: prendersi cura del microbiota, prima e dopo l’influenza
Buone norme quotidiane
Per mantenere in equilibrio il nostro microbiota è fondamentale mettere in atto alcune buone pratiche di vita quotidiana:
Curare l’alimentazione : prediligere una dieta povera di proteine animali, grassi saturi, zuccheri raffinati, bevande alcoliche
Eliminare il fumo
Svolgere attività fisica : permette di modulare il microbiota intestinale, come noto nella letteratura scientifica (Nutrients, Giugno 2022).
Un aiuto in più
Insieme a uno stile di vita corretto, e a un’alimentazione sana, la supplementazione con probiotici può essere una buona strategia per favorire l’equilibrio della microflora intestinale sia in caso di affezioni respiratorie (a questo proposito sono noti gli effetti di Lacticaseibacillus paracasei, Lactobacillus acidophilus e Lactobacillus reuteri) che in caso di una terapia antibiotica (a riguardo Lactobacillus rhamnosus è molto noto nella letteratura scientifica).
È importante, in qualunque caso, scegliere i probiotici più adatti alle singole esigenze e con evidenze scientifiche provate in seri lavori scientifici pubblicati: per questo, prima di effettuare la scelta del probiotico più corretto, è sempre meglio rivolgersi a uno specialista, medico o farmacista, per un consiglio mirato e quindi efficace.